OSAIS - Orologio del campanile della Chiesa di San Leonardo - 1896



Orologio del campanile di Osais

Orologio del campanile di Osais

Anno di costruzione 25.4.1896 - Scappamento Graham


Orologio del campanile di Osais               Orologio del campanile di Osais




Campanile di Osais

Chiesa di San Leonardo

Il 9 aprile 1391 Osais otteneva di poter innalzare una chiesa sotto il titolo di San Leonardo che però potè essere consacrata un secolo dopo, esattamente il 20 ottobre 1497.
Gli affreschi che ornano le volte e le pareti del corpo a pianta esagonale sono opera del Fuluto. Si scorge infatti sulla parete destra l'iscrizione "opera de Piero Fulut… 1506". Il soffitto è diviso in 15 eleganti scompartimenti raffiguranti l'Annunciazione, il Padre Eterno, vari dottori della Chiesa, San Giorgio, gli Evangelisti, San Leonardo e 10 profeti. Le pareti sono dedicate ad episodi della vita di San Leonardo. finestra rettangolare.
Chiesa di Osais

La chiesa venne rifatta ed ampliata nella seconda metà del XVIII secolo e consacrata il 4 giugno 1790 e l'antico coro ridotto a sacrestia. L'edificio, orientato verso ovest, presenta, per dimensioni e proporzioni, somiglianze con la chiesa di Pieria.
Il portale d'ingresso riquadrato da una cornice aggettante è sovrastato da una finestra rettangolare, la facciata, inoltre, è abbellita da tre piccole aperture di stile gotico e da un motivo a dentelli che corre lungo gli spioventi. Il campanile è accostato alla parete nord, presenta uno zoccolo quadrato in pietra con un accesso ad arco a tutto sesto e la copertura a cipolla.
Nell'abside possiamo ammirare i colori e la forza espressiva di un prezioso ciclo di affreschi. Nella volta una costolonatura suddivide lo spazio in losanghe e in triangoli che contengono Cristo Re, gli Evangelisti, i Padri della Chiesa, Santi e Profeti. Le pareti sono suddivise in due registri, in quello inferiore troviamo gli Apostoli e le Sante Martiri, mentre quello superiore contiene le Storie di San Leonardo.
Gli affreschi sono opera di Pietro Fulut 1506, su questo artista che lavorò in vari paesi della Carnia si presume che fosse seguace di Gianfrancesco da Tolmezzo; la sua pittura è vicinissima a quella del suo maestro e divenne esponente di un'arte nata per il popolo dove avevano più importanza i significati religiosi rispetto a quelli estetici.

L'Altare di San Valentino

Posto sulla parete sinistra della navata, spicca l'ancona seicentesca attribuita a Giovanni Antonio Agostini poggiata su una mensola ornata da un ricco paliotto ed è a tre ordini, nel primo è dipinta la vita del Santo, le formelle ora sono scomparse; nel secondo, diviso in tre scomparti troviamo al centro la statua di San Valentino, a destra San Giorgio e a sinistra San Biagio. Nell'ultimo registro troviamo un'edicola con il Padre Eterno e ai lati l'Annunciazione.

L'Altare di San Leonardo

Sulla parete destra recentemente restaurata, troviamo l'ancona lignea intagliata, dorata e dipinta di Antonio Tironi da Bergamo come è documentato da un contratto del 9 giugno 1526. Le sei sculture collocate su due ordini a tre scomparti ciascuno raffigurano una Madonna con il Bambino e i Santi Andrea, Gallo, Pietro, Giovanni Battista e Leonardo cui l'altare è dedicato. La vivacità espressiva delle statue contrasta con quelle della Madonna e dei Santi Leonardo, Andrea e Gallo che risultano rigidi, quasi bloccati dalle loro vesti, probabilmente sono opera di alcuni allievi del Tironi.

Affreschi Chiesa

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